Lo
Specchio di Orfeo
di Francesca Morelli
La notizia della morte di Carl Darmester, uno dei massimi esperti di
manoscritti antichi, precipitato in maniera apparentemente accidentale
dalla finestra di un hotel di Lisbona dove si era recato per partecipare
ad un convegno in qualità di relatore, scuote il mondo accademico.
A rimanerne sconcertato è soprattutto Jonas Leustig, il migliore
tra gli allievi del professore, il quale deciso a far luce su quella
misteriosa morte comincia ad indagare per proprio conto ispezionando
carte, appunti e files del suo “maestro”. Scopre così
che Darmester in quel periodo stava lavorando ad un documento medievale
che narrava del mito di Orfeo dove tuttavia il classicismo della tradizione
si mescolava a qualcosa di inusuale e oscuro, primo fra tutti uno strano
specchio dal particolare manico a croce patente che il semidio teneva
in mano. Le reticenze da parte del ricco proprietario del volume a rispondere
alle curiosità di Darmester e i sospetti di quest’ultimo
di essere divenuto mira di qualcuno che non era ancora riuscito a identificare,
inducono il discepolo a proseguire nelle sue ricerche. Ma Leustig non
può certo immaginare che molti bramano a conoscere il segreto
cui a poco a poco con la sua tenacia si sta avvicinando e che anche
la sua vita da quel momento avrebbe potuto essere in serio pericolo…
Romanzo erudito, per i contenuti e per i molteplici riferimenti che
spaziano dal letterario, all’esoterico, al mitologico, all’alchimistico
e al glottologico, nei quali l’autore dà bella mostra delle
sue profonde conoscenze umanistiche. Il rischio, con così tanta
materia al fuoco, poteva essere quello di creare una storia sbilanciata
nelle sue parti, o dal sapore irreale, e invece (con sorpresa) il ritmo
sempre incalzante e ben orchestrato si fonde in un equilibrio perfetto
di atmosfere tra il giallo, il fantastico e il thriller in cui l’attenzione
è perennemente alle strette. Suddiviso in quattro capitoli, ciascuno
dei quali porta il nome di uno stato di iniziazione alchemica, il romanzo
si presta ad una duplice lettura: quella di viaggio simbolico che sfruttando
la discesa agli inferi di Orfeo per liberare dal mondo delle tenebre
la promessa sposa Euridice, affronta il segreto della vita ed il mistero
della morte e quella di viaggio a ritroso nel tempo, nei luoghi della
terra e dello spirito, che riportando quasi alle soglie dell’origine
dell’uomo, apre le porte ai riti dell’antico Egitto, ai
segreti dei Templari, alle sette, per giungere agli intrighi economici
e politici, regola e stile di vita della contemporaneità.