Lille Havn.
Una cittadina costiera con un piccolo porto in un minuscolo regno del Nord, da qualche parte fra Prussia e Danimarca.

Lassù, in uno strano inverno, ogni cosa appare estranea, remota.
Lontanissima, fioca, la luce abbacinante della Raison che presto — dalla Francia dei Diderot, d’Alembert, Voltaire — investirà i fasti impigriti delle anziane monarchie d’Europa.
Impercettibile e muto l’avanzare della morsa di ghiaccio che si accompagna alle nebbie delle baia.

Indistinto, irraggiungibile, il profilo inclinato di un veliero all’àncora in alto mare, immobile sul filo dell’orizzonte...
La sua comparsa coincide con l’erompere inspiegabile e spaventoso del morbo, con una triste sequela di ammalati e di lutti.

Ma chi è che parla nella paura, fra il dolore e la morte?
A chi appartiene la voce della sofferenza e del delirio?...

Premio Athanor 2004 per la sezione Narrativa

 

La storia del dilagare di un’epidemia ricostruita da un anonimo cronista del XVIII secolo.

Una sorta di scatola cinese, un gioco di specchi che riflette il racconto di rovine e di trionfi, che moltiplica l’avventura di piccole e grandi figure umane. Gente comune, dottori di bizzarra scienza, mercanti soldati. E girovaghi, preti spretati, sovrani e favorite di re...

Un viaggio ai limiti del mondo, fino alla linea imprecisa in cui mare e cielo si fondono l’uno nell’altro.

Là dove, forse, neppure la Ragione potrà mai arrivare...

(Dalla quarta di copertina)

 

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