L’odore
della notte
riempie il vuoto divaricato delle mie stanze
con la carezza della tua umidità.
Sei
nuda, e non vedo,
non ti distinguo:
null’altro che il nero
delle pupille,
buio tremante che si contrae
e si rilassa.
Per
un solo istante ho creduto
di esser riuscito,
di aver finalmente sfiorato il tuo viso;
in silenzio ricordo quel che si prova
quando tocchi la notte,
quando la notte ti sfiora.